Vai al contenuto

Pagina:Goethe - Werther, 1873, trad. Ceroni.djvu/420

Da Wikisource.
Versione del 2 apr 2023 alle 19:38 di PhilBrvni (discussione | contributi) (Trascritta)
(diff) ← Versione meno recente | Versione attuale (diff) | Versione più recente → (diff)
414 werther.

giaciuto a mezzo, avendo trovato, nel vicino sindaco, un uomo rigido e gretto: le pessime strade avevano anch’esse congiurato a infoscargli l’umore.

Domandò se nulla fosse occorso nell’assenza sua: ella s’affrettò a dirgli, un po’ a precipizio, che Werther era stato, la sera innanzi, da lei. Chiese poscia delle sue lettere, e gli fu risposto che erano sulla scrivania. Andò a vedere, e Carlotta si rimase sola. La presenza dell’uomo, ch’ella amava e venerava sovra ogni altro, avea fatto nel cuore di lei un’impressione novella. La memoria della sua generosità, del suo amore, della bontà sua, le avevano racchetato l’animo: sentì un segreto impulso d’andargli dietro, e, preso il suo lavoro, lo