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ATTO TERZO |
Molti restaro.1 Alfin caddero estinte
Le belve ancor. Ma che vegg’io, signore?2
Vedi la sposa tua col valoroso
Campion novello. Vedila, se presso
Lo tien 3 al fianco suo.
Anastasio. Stelle! Giustino,
Che oggi4 tante ci5 diede eccelse prove
Del suo valore, di tradir capace
Sarebbe il suo signor?
Amanzio. Fermati, e attendi
S’è innocente il colloquio. Io vo 6 frattanto
A riunir le disunite schiere.
Anastasio. Vanne.
Amanzio. (Questo ch’io spargo amaro tosco
Di gelosia nel sen de’ miei nemici.
Più breve mi farà 7 la via del trono). parte
SCENA VII.
Arianna e Giustino; ed Anastasio in disparte.
Pago sarò. (ad Arianna
Arianna. Dell’amor mio sei certo.
Giustino. Vedi colà quel villereccio 8 albergo?
Vattene a riposar. Sarò fra poco
Teco anch’io, se fia uopo.
Arianna. Ah! sì, Giustino,
Vieni, e l’opra compisci.
Giustino. Deh concedi
Che sull’augusta mano imprimer possa
Un umil bacio.