La leggenda di Tristano/XCIV

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XCIII XCV

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XCIV. — Or dice lo conto, che quando T. intese queste parole fue tanto doloroso che volea morire, ed allora incontanente si tramortio. E Governale quando vide tramortito T. fue molto doloroso. E istando per uno poco, e T. tornoe in sé. E Governale disse: «Per mia fe, T., voi non siete bene savio, quando voi volete morire in cotale maniera. E imperciò voi priego che voi sí vi dobiate confortare e non vi dobiate uccidere anzi ora, imperciò che se voi morite, tutti li vostri nemici sí ne farebero grande allegrezza, e poscia non vedreste giamai madonna Isotta». ET. quando lo ’ntese disse: «Governale, io voglio morire dappoi ch’io abo perduta madonna Isotta, la quale io amava sopra tutte l’altre donne del mondo. E voi sapete ch’io sí sono innaverato molto fortemente, ed ora sed io non ho l’aiuto di madonna Isotta, io so bene ch’io sono morto e sanza nessuno fallo». E a tanto sí andarono ambodue inverso la magione e T. andoe nel letto, lá dove iera usato di giacere con madonna Isotta.