Vai al contenuto

Pagina:Corano.djvu/42

Da Wikisource.

capitolo iii. 29

Ecco il segno, rispose l’angelo, per tre giorni tu non parlerai agli uomini che con segni. Pronunzia sempre il nome di Dio, e celebra le sue lodi mattina e sera.

37. Gli angeli dissero a Maria: Dio ti ha prescelta, e ti ha conservata esente da qualunque macchia; egli ti ha eletta fra tutte le donne dell’universo.

38. O Maria! sii pia verso il tuo Signore, prostrati e piega il ginocchio dinanzi a lui con coloro che lo piegano1.

39. Noi andiamo a rivelarti delle cose non conosciute. Tu non cri fra loro quando gettavano le canne per vedere chi avrebbe cura di Maria; tu non eri fra loro quando si disputavano Maria2.

40. Gli angeli dissero a Maria: Dio ti annunzia il suo Verbo. Egli si chiamerà il Messia, Gesù figlio di Maria, illustre in questo mondo e nell’altro, ed uno della famiglia di Dio.

41. Poichè parlerà agli uomini, da fanciullo nella culla, e da uomo fatto, e sarà nel numero dei giusti.

42. Signore, rispose Maria, come avrò un figlio? Nessun uomo mi ha avvicinata. Così, rispose l’angelo, Dio crea ciò che vuole. Egli dice: sia, ed è.

43. Egli gl’insegnerà il Libro e la saviezza, il Pentateuco, ed il Vangelo. Gesù sarà il suo inviato ai figli d’Israele, e dirà loro: Io vengo a voi accompagnato dai segni del Signore; io formerò dal fango la figura di un augello, vi soffierò sopra e per permesso di Dio l’augello avrà vita; io guarirò il cieco nato, ed il lebbroso; risusciterò i morti col permesso di Dio, vi dirò ciò che avrete mangiato, e ciò che terrete nascoso nelle vostre case. Tutti questi fatti saranno tanti segni per voi, se siete credenti.

44. Io vengo per confermare il Pentateuco che avete avuto prima di me; vi permetterò l’uso di alcune cose che vi furono interdette; io vengo con dei segni da parte di Dio vostro Signore. Temetelo, ed obbeditemi. Egli è mio Signore, ed il vostro. Adoratelo: è la strada dritta.

45. Gesù si avvide subito dell’infedeltà degli Ebrei, e gridò: Chi mi assisterà nel sentiere di Dio? Noi, risposero gli Apostoli, ti ajuteremo nel sentiero di Dio. Noi crediamo in Dio, e tu farai fede che ci abbandoniamo alla sua volontà.

46. Signore, noi crediamo a ciò che tu ci mandi, e seguiamo l’Apostolo. Segnaci nel numero di coloro che fanno testimonianza.

47. Gli Ebrei immaginarono artifizi contro Gesù. Dio ne imaginò contro loro, e certamente Dio è il più abile.

48. Certamente sono io che ti mando la morte3, e sono io che t’innalzo fino a me, che ti libero dagl’infedeli: che colloco quelli che ti seguiranno al


6
  1. Prostrare il viso in terra, ed inginocchiarsi, è ciò che fanno i musulmani nel far la preghiera. Maometto, per congiungere il suo culto a quello dei giusti dell’Antico Testamento, si serve a bella posta di queste espressioni.
  2. I sacerdoti si disputavano chi avrebbe cura di Maria e del suo figlio, e si rimisero alla decisione della sorte. Tutti dunque (erano 25) gettarono delle canne con iscrizioni tirate dalla legge nelle acque del Giordano. Sola la canna di Zaccaria non affondò, e così a lui toccò la custodia di Maria.
  3. Il testo dice: inni motewaffika. Questa parola vuol dire far subire la morte in questo senso, e non saprebbe interpretarsi diversamente ad onta delle opinioni diverse di alcuni commentatori. Risulta che Maometto ha voluto stabilire che Gesù Cristo è uomo, che non è immortale come uomo, che la sua vita è in potere di Dio. La parola motewaffika letteralmente vuol dire, parlando di Dio, quello che riceve con se, dopo la morte è sottinteso, per conseguenza applicandola agli uomini si può spiegare che fa morire, ma rigorosamente e letteralmente, non implica l’idea della morte.