temente aprite un libro . Ah no, no, il libro ... Meglio guardare questa lenta ascensione fra i colli verdi, fra i grandi prati verdi, dove ancora il Lys scorre tranquillo, dove, ogni tanto, sorge una di queste piccole case di legno, dai bruni tetti sporgenti sulla facciata delle scalette esteriori, dalle loggette brune dove niuna faccia appare. In vero, è un senso di solitudine ineffabile. L’acqua rumoreggia, ma niun altro rumore turba la quiete delle grandi valli. Lassù, per i greppi, s’inerpicano quattro o cinque casette, e sembrano inaccessibili. Ancora il vento confonde in una nuvola cinericcia gli ulivi; poi, gli ulivi spariscono. Verdeggiano il larice oscuro e il pino di montagna. La strada carrozzabile serpeggia, ora all’ombra delle rocce, ora al sole: ma un fresco viene dalle cime, un fresco evapora dalle acque del fiume. A che leggere?.... L’ora è lunga, ma le valli si seguono senza rassomigliarsi, ora scabre e nere, ora grigiastre e petrose, dai grandi macigni caduti al piano, ora tutte verdi e fiorite. Due volte la carrozza passa il fiume sui ponticelli di legno, e quando Issime apparisce, nessuna pagina del libro è