Che vedute ha di lei, son chiari indizi
Ch’ella è già ne lo speco. hor fa un bel colpo
Chiudi il foro de l’antro con quel grave,
E soprastante sasso, acciò che quinci
Sia lor negata di fuggir l’uscita.
Poi vanne al sacerdote, e suoi ministri
Per la strada del colle à pochi nota
Conduci, e falla prendere, e secondo
La legge, e i suoi misfatti alfin morire.
E sò ben io, ch’à Coridon già diede
La fede maritale, il qual si tace
Perche teme di me, che minacciato
L’ho molte volte. hoggi farò ben’io,
Ch’egli di due vendicherà l’oltraggio.
Non vo perder più tempo. un sodo tronco
Schianterò da quest’elce. apunto questo
Fia buono, ond’io potrò più prontamente
Smover’il sasso. ò com’è grave. ò come
E ben affisso. qui bisogna il tronco
Spinger di forza, e penetrar sì dentro,
Che questa mole alquanto si divella.
Il consiglio fù buono. anco si faccia
Il medesmo di quà. Come s’appoggia
Tenacemente. è più dura l’impresa
Di quel che mi pensava, ancor non posso
Svellerlo, nè per urto anco piegarlo.
Forse il mondo è qui dentro, o pur mi manca
Il solito vigor. stelle perverse,
Che machinate? il moverò mal grado.