Pagina:AA.VV. - Commedie del Cinquecento, Vol. II, Laterza, 1912.djvu/401

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atto querto 389

          debb’esser d’altri ed ito via; che l’uscio
          ha serrato a chiavistello (ponetevi
          mente) e le finestre ancor (guardatevi)
          sono serrate tutte.
          Fazio.  Oh! Che domine
          vorrá dir questo?
          Bolognino.  Non so.
          Fazio.  Che accadutoli
          può esser, ch ’un partito cosí subito
          ha preso?
          Bolognino.  La pazzia l’ha tócco.
          Fazio.  Or mandali
          via. Da’ lor qualcosa; e poi rendere
          te li fará’da lui. Ma io dubito
          non ci sia altro.
          Bolognino.  Che altro?
          Fazio.  Ov’è Albizo?
          Bolognino.  Oh! Ve l’avev’a dire. Egli aspettavi
          al «Diamante», che ha un grandissimo
          bisogno di parlarvi.
          Facchino primo.  Ora spacciatene.
          Non fa per no’ star qui.
          Fazio.  Orsú! Accordali.
          Facchino secondo.  Chi n’ha pagar, messer?
          Fazio.  Ehi, dico! Escine;
          da’ lor licenzia. E po’ ne va’ da Albizo;
          di’ ch’i’ sarò or lá.
          Bolognino.  Oh! Gli era meglio
          ch’andassi ora.
          Fazio.  Perché?
          Bolognino.  Non so la causa.
          Ma vi voleva subito; e ciò imposemi
          ch’i’ vi dicessi: che forse qualch’opera
          avete a far.
          Facchino primo.  Chi ci paga?
          Bolognino.  Aviatevi,
          che vi pagarò io.