Pagina:AA.VV. - Commedie del Cinquecento, Vol. II, Laterza, 1912.djvu/453

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atto quinto 441

          Gianni. Dov’ho a ire?
          Noferi. In piazza. E portali
          la nuova che la Spinetta abbiamoli
          data per moglie.
          Fazio. Va’ via, si; e dignene.
          Gianni. I’vo.
          Fazio. Noi entriamo in casa.
          Gianni. Nobilissimi
          uditori, non aspettate ch’Albizo
          giunga qui; perché starest’a disagio
          forse un po’ troppo. E poi, quando aspettassilo,
          non vedreste le nozze; che ’mpossibile
          sarebbe questo, di certo, volendole
          far tutte a quattro a un tempo medesimo,
          come è da fare. E però la comedia
          è qui finita: la qual se piaciutavi
          è, fate tutti segno di letizia.