Pagina:AA.VV. - Commedie del Cinquecento, Vol. II, Laterza, 1912.djvu/463

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nota 451


Pur tuttavia, quantunque non possa ritenersi autografo e apparisca offeso, qua e lá, da varie manchevolezze e sia anche lacunoso in due luoghi per lo smarrimento di alcune carte (0, il cod. Laurenziano ci rappresenta, assai meglio delle stampe di cui fra poco dirò, la genuina forma dell’originale: non tanto rispetto alle singole lezioni quanto, piuttosto, per ciò che si riferisce alla totale redazione o sostanza del testo. Avrebbe, dunque, potuto essere posto a fondamento di questa nostra ristampa (salvo, s’intende, a ricavar d’altronde le necessarie correzioni ed integrazioni), se non avesse imperiosamente reclamato questo diritto il cod. Riccardiano 29701: il quale, benché non sia neppur esso autografo2, è però generalmente, se non sempre, piú corretto e piú integro del Laurenziano e non presenta le due lacune che si deplorano in questo. Di altri due manoscritti dell’Aridosia, il Riccardiano 29702 3 e il Magliabechiano vii. 46, che appariscono d’etá piú recente, non ho creduto necessario fare una collazione minuta; ma anche il rapido esame da me fattone è valso ad assicurarmi che, rispetto a quella che chiamai piú sopra totale redazione o sostanza del testo, si accordano entrambi col Laurenziano Medie. Palat. 99 e col Riccardiano 2970 1.

Detto cosi, brevemente, dei codici, passiamo ora a dir qualche cosa delle stampe. Le piú antiche son tre: una uscita a Venezia, 1 senz’anno, per Mattio Pagan4; un’altra venuta in luce a Bologna,

  1. Andò perduto il primo foglio dell’ultimo quinternetto, sicché vennero a mancare due carte (ossia quattro pagine) di esso quinternetto: una al principio, e una alla fine. Di qui derivarono una vasta lacuna nel corpo della commedia, fra la scena sesta e la settima dell’atto quarto, e un’altra assai piú breve, anzi di sole poche righe, al termine della commedia medesima.
  2. Giá il D’Ancona, Origini del teatro italiano, Torino, Loescher, 1891, osservò: «Secondo un’avvertenza scritta sull’apografo Riccardiano, num. 2970, che vorrebbesi, erroneamente a parer nostro, autografo, VAridosio fu recitato» ecc. (11, 166 n. 2). E ebbe ragione; poiché il confronto con la lettera di Lorenzino del 17 luglio 1544 ne esclude l’autografia anche piú recisamente di quel che possa farsi per il cod. Laurenziano Medie. Palat. 99.
  3. Le varie composizioni, che erano, un tempo, raccolte nell’unico codice della Riccardiana 2970, furono modernamente staccate e rilegate ciascuna per se medesima in modo da formare tanti volumetti indipendenti. Occorrendo, dunque, distinguere le due copie dell’Aridosia che facevan parte di quel codice, aggiungo gli esponenti 1 e 2 al 2970 col quale si determina genericamente l’intero manoscritto.
  4. Aridosio | Comedia del Sig. Lorenzi- no de Me- dici. | In Vinegia appres- | so Matio Pagan in fine: Stampata in Venegia per Mattio Pagan in Frezaria in le case nuove, il guai tien per insegna la Fede. — Che quest’edizione possa