Pagina:AA.VV. - Commedie del Cinquecento, Vol. II, Laterza, 1912.djvu/478

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466 nota

fra Aldabella, Albizo e Bolognino (e quindi anche i sei versi che lo ricollegavano alPanterior dialogo fra Bolognino e Albizo); o che, al contrario, lo immaginasse, e lo inserisse in séguito nell’opera propria, come opportuno a meglio lumeggiare la figura losca della mezzana. In questa incertezza, non possedendo nessun dato di fatto che giovi a determinare quale sia la forma definitiva voluta dall’autore, ho seguito, si, come già dissi, per tutta la commedia, il testo del codice anziché quello della stampa; ma ho creduto doveroso, per il caso particolare di cui qui si discorre, attenermi alla seconda e discostarmi dal primo, conservando gli ultimi sei versi della scena nona e tutta la decima. Il sopprimere quelli e questa, solo perché mancanti nel codice Magliabechiano, se avrebbe potuto corrispondere ad una felice intuizione della verità, avrebbe anche potuto essere un grave e pericoloso arbitrio.