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cantare primo 95


16
— Se tu sapessi quello c’ho pensato
e potessimel dare, o viso adorno,
i’ t’arei come gli altri anch’io sposato
e servireiti sempre senza scorno.
— Abbi pur quel che tu m’hai domandato! —
E colui disse che voleva un corno,
ched ogni volta che l’abbi sonato
sian dieci squadre quivi, ognun armato.
17
— Perché, quando io volessi assai denari,
io metterei l’assedio ad una terra,
che per paura, senza alcun divari,
mi dien l’argento per levar la guerra,
che contra me non arén poi ripari,
tanta metterei gente in quella terra. —
Disse la donna, che con lui ragiona:
— Ecco lo corno. Fa’ la prova e suona. —
18
E’ si pigliò quel corno e l’ha sonato:
ecco la gente d’arme comparire;
son dieci squadre, ciaschedun armato,
dimostran d’aver forza e grand’ardire.
Un’altra volta e’ l’ebbe risonato;
eccotene altrettanti lí venire.
Dieci volte il sonò di valimento,
tanto che venner delle squadre cento.
19
Fecer la prova e furon consolati,
e ciaschedun quel ch’avien chiesto l’ebbe,
e tutt’e tre si furon maritati
a quelle tre, che a nissun non rincrebbe.
E tutt’e tre si furno addormentati
infin che l’altro giorno arriverebbe;
ma la mattina, quando si destorno,
ignuna delle donne e’ non trovorno.