Pagina:AA. VV. – Fiore di leggende, Cantari antichi, 1914 – BEIC 1818672.djvu/282

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12
E, ricevuta la lettera e letta,
la pose in mano a lo re d’Oriente.
Ed el si scusa e po’ co’ molta fretta
liberò lei con tutta la sua gente:
perché, sappiate, s’ella era soletta,
secento cavalieri avea presente,
e’ quali ebbon ogni loro arnese,
e gli altri suoi morirò alle difese.
13
E, quando ella si vide liberata,
rendéne grazie a cui si convenia,
e di presente si si fu avviata
al torniamento de la baronia.
Poi corse ad uno albergo e lussi armata
con arme travisate, ch’ell’avia,
ed a ferir nel torniamento andava,
Scavalcando quanti ne trovava.
14
Dando e togliendo, quel di fu mestieri
che rimanesse a lei quel campo adorno;
ciascun dicia: — Chi è quel cavalieri
c’ha fatto si ben d’arme in questo giorno?
E molti, per uscirne di pensieri,
quando si disarmò, furonle intorno,
e quattro re di lei innamoráro,
i qual per astio a morte si sfidáro.
15
E, quando questo pervenne a l’orecchia
de lo re d’Oriente, la mattina
disse alla madre: — D’arme s’apparecchia
tutta la gente per questa reina. —
Rispose allora la reina vecchia:
— Che s’accomiati questa paterina;
e questi signor poi si partiranno:
s’ella qui sta, ci potrebb’esser danno. —