Pagina:AA. VV. – Fiore di leggende, Cantari antichi, 1914 – BEIC 1818672.djvu/320

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per terra ed «acqua, forti ed animosi,
volse Cerbino, e’ miglior che trovava,
valenti in tutti c’ fatti bellicosi,
si come a far tal cosa bisognava.
Cosi, forniti questi uonu’n famosi,
duo sottili galee subito armava;
e su vi inisse tutta questa gente,
e lui armato ancor com’uom valente.
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E sopra la Sardigna fu andato,
quivi avvisando eli* e’ dovea passare
la nave grande; onde si fu fermato,
ché vuole Elena sua bella aspettare.
E, non essendo però molto istato,
avendo gli occhi un di sospinti al mare,
vide la bella nave comparire,
dove è la dama, e inverso sé venire.
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Con poco vento quivi sopravenne
appresso a punto dove e’ l’aspettava;
onde Ccrbin felice allor si tenne,
e inverso la sua gente si voltava,
cominciando a parlar con dir solenne,
però che Amore è quel che gl’insegnava
del suo ’nnamoramento prese a dire
alto si, che ciascun lo può sentire:
— O voi, signori ed uomini valenti,
e’ qua’ siete in battaglia prodi e forti,
animosi, feroci, alti e potenti,
credo ciascun di voi sappia in che sorti
sia chi è innamorato e in che accidenti,
ché sente el giorno mille e mille morti:
e però piaccia a voi di me udire,
e la volontá mia di poi seguire.