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cantare primo 41


40
Messer Galvano alla piazza ne andava:
di seta un drappo li fu appresentato.
Messer Galvano suso si montava,
lo ciocco e la mannaia have posato.
Tutti li cavalier gran duol menava
del buon Galvano, cavalier pregiato;
e poi ciascuno indrieto torna presto:
sua cruda morte non vuol aver visto.
41
Messer Galvano si prese a parlare,
e disse allo re Artú: — Or m’intendete:
la baronia fate presto tornare;
questa grazia, per Dio, mi concedete!
Da tutti quanti mi vo’ accombiatare;
sarò contento, se ’l don mi farete.
Tutti i baroni che son scritti in corte
si vegnano a vedere la mia morte. —
42
Lo re Artú sí li fece tornare;
tutti a messer Galvan furono intorno;
e tutti quanti aveano a lagrimare,
e da messer Galvan s’accombiatôrno.
Messer Galvano sí prese a parlare:
— Della mia morte non sono musorno.
L’anima mia ne raccomando a Dio:
morir vo’, giacché piace all’amor mio. —
43
Galvano al ciocco allor s’inginocchiava,
e si chiamava: — O rosa imbalconata,
poi che t’è a grado, morir non mi grava,
la mia morte sí fu ben meritata.
Merta morire mia persona prava.
Dove sei tu, o donna delicata?
Pure una volta veder ti vorria;
poi di morir non mi rincresceria.