Pagina:AA. VV. – Opuscoli e lettere di riformatori italiani del Cinquecento, Vol. I, 1913 – BEIC 1888692.djvu/161

Da Wikisource.

PREDICA Vili

Degli effetti che fa la giustificazione per Cristo. In prima il giustificato per la viva fede, che ha in Cristo, sente la pace della coscienza, imperocché sente che Cristo ha satisfatto per i suoi peccati perfettissimamente, in modo tale, che non dubita che gli sono perdonati, se ha perfetta fede. E questa pace non si può per altra via avere: ché, se l’uomo sempre esaminasse la coscienza, piangesse e si confessasse, in ogni modo dubiterebbe d’aver mancato, e d’essere tenuto a piú (si come è la veritá), volendosi giustificare da sé. Similmente ha la pace della mente; ché, s’el fosse in tutti i pericoli, necessitá, angustie e mali del mondo, sta quieto, securo e in pace. E questo, perché con viva fede sente il grande amore di Dio in Cristo, sente che Dio gli è padre e che, come ottimo padre, ha di lui singularissima cura: però crede che non permetterá se non quanto sará onore di Dio e salute dell’anima sua. Sa che Dio ha promesso di non mancare ai suoi figlioli: però, sentendosi per Cristo adottato per figlio di Dio e sapendo che Dio non può mancare delle sue promesse, è certo del divino aiuto. Ha pace anche con gli uomini, imperocché, riconoscendo tutto il bene che ha da Dio, a nissuno si prepone, imo, a esempio di Cristo, s’umilia e si pospone a tutti, però ha pace in tutti i modi. Onde Paulo: «Giustificati adunque per la fede, abbiamo pace a Dio per Giesu Cristo». Di poi, secondo Paulo, questi tali hanno lo Spirito santo per arra della loro salute, il quale gli testifica nel core che sono figlioli di Dio, però eredi, fratelli di Cristo e coeredi. Vedendosi adunque si grandi e felici per Cristo, hanno nel core un continuo, interno, puro, sincero e spirituale gaudio. Ardono similmente in fiamme di purissimo amore, per il gran sentimento che hanno della bontá di Dio: però non cessano