Pagina:AA. VV. – Opuscoli e lettere di riformatori italiani del Cinquecento, Vol. I, 1913 – BEIC 1888692.djvu/176

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esaminare la conscienzia, bisogna usarvi somma diligenzia, sono restati sempre con le conscienzie lacerate, misere, ansie e disperate, non gli parendo mai avere satisfatto, massime che hanno ditto che sono obbligati a confessarsi delli sdimenticati, quando se ne ricordano, e sono obbligati a vedere di ricordarsene, e, se dubita se se ne confessò o no, debba confessarsene, per stare in sul securo. Si che puoi vedere con quanti imbrogli e lacci hanno irretite e intricate le misere anime. E assai persone, che non ebbeno scintilla di spirito né di lume di Cristo, hanno a fantasia pieni li libri e le somme di questi simili impie pazzie, ognuno a modo suo, e quanto piú la sapevano stringere, tanto gli pareva meglio. Di qui è nato che colui pensava di essere felice, che aveva non migliore conscienzia, ma piú felice memoria de potere recitargli. E che bisogna piú dire? Non gli essendo predicato l’Evangelio, né impresso Cristo nel core, non potevano cognoscere veramente i loro peccati, odiargli e dolersene, né fare alcuno buono proposito. Però è forza dire che vivesseno e morisseno desperati overo ipocriti e presuntuosi. Forse dirai: — Serve pure molto la confessione a ricognoscersi e umiliarsi. — Imo serve ad accecarsi e insuperbirsi, perché pensano potere ritrovare e recitare tutti li peccati, e a questo fine esaminano le conscienzie; il che è impossibile, perché il core dell’uomo è depravato e non si può esaminare, come ben disse Geremia. L’uomo, che è senza Cristo, non è altro che una massa e corpo di peccati: però el considerarsi, nel modo che fanno, è un mettersi un velo innanti agli occhi. È forza anco che presumino di sé, poiché non per Cristo, ma per quella esaminazione, contrizione, confessione, assoluzione, buon propositi e satisfazione pensano giustificarsi. E sappi che chi vedesse bene tutta l’utilitá che s’arebbe dalle confessioni sante, delle quali s’è parlato di sopra, s’elle s’usasseno, come si dovrebbe, sarebbe chiaro cjie questa, che s’usa, è inutile e vana. E, s’el confessarsi, nel modo si fa, serve ad alcuno bene, è solo in quanto che nella confessione, la quale facciamo, s’include di quelle confessioni divine e sante, per