Pagina:AA. VV. – Opuscoli e lettere di riformatori italiani del Cinquecento, Vol. I, 1913 – BEIC 1888692.djvu/243

Da Wikisource.

cavato? di che se ne sono serviti gli eletti e figlioli di Dio? che lume n’hanno avuto? Non vedi che sempre è stata crudelissima inimica, e che non ha atteso se non a pigliare decime e annate, a porre intollerabili gravezze, a usurparsi i beni dell’altre chiese, a vendere indulgenzie, assoluzioni, relassazioni, benedizioni, consecrazioni, ordinazioni, sacramenti, offizi e benefizi, a crocifiggere di nuovo Cristo, a perseguitare i suoi fratelli e dare scandalo al mondo? A Roma non sanno solvere altri dubbi che delle loro liti, però con intricarle ogni di piú, mentre che fanno per loro. Credi che le tenebre dieno lume al mondo; che quelli, che sono ciechi, abbino a guidarci a Dio; imo che, essendo essi scandalo, edifichino? Apra adunque ognuno gli occhi, e, visto che solamente la Chiesa di Cristo, mentre che eli’è di Cristo, è quella che non può errare, non sia piú chi abbi per madre quella d’Antecristo, ingannato dal falso suo nome e apparenzia, e tanto piú quanto la sua tirannide è pessima, acciocché a Dio si renda ogni onore e gloria, per Giesú Cristo Signor nostro. Amen.