Pagina:AA. VV. – Opuscoli e lettere di riformatori italiani del Cinquecento, Vol. I, 1913 – BEIC 1888692.djvu/292

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buone opere, puramente valdesiana, l’Ochino passa a negare l’utilitá della confessione, come era ed è praticata dalla Chiesa cattolica, le indulgenze, il purgatorio, i voti di povertá, castitá, obbedienza, clausura, ecc. Questo nel campo della teoria: in quello pratico si sente giá, specie nelle ultime prediche, vòlte a combattere gli abusi del papa e del clero, l’autore della Tragedia o Dialogo sull’usurpata primazia del vescovo di Roma (composta a Londra nel 1549); e degli Apologi, nelli quali si scuoprano li abusi, scioccheze, superstitioni, errori, idolatrie et imputa della sinagoga del Papa et spetialmente dei suoi preti, monaci et frati, pubblicati a Ginevra nel 1554. Nella scelta, ho conservata la numerazione delle prediche, che trovasi nell’originale. Delle modificazioni, apportate all’ortografia ed alla punteggiatura, non credo necessario far cenno, essendomi attenuto ai criteri generali della raccolta. In pochissimi punti, che non davano senso, ho corretto il testo nel modo che segue: pag. 132, r. 3: le persecuzioni la persecuzione » 132, r. 8: e con dire che e con dire che il credere che per la per la fede in Cristo fede in Cristo ci giustifichiamo ci giustifichiamo... » 141, r. 3: non conosce non conoscendo » 207, r. 32: stimolo scrupolo » 208, r. 35: dia lume dia loro lume s 243, r. 12: essere punito a essere punito » 276, r. 31: il mondo pieno il mondo era pieno.