Pagina:AA. VV. – Opuscoli e lettere di riformatori italiani del Cinquecento, Vol. I, 1913 – BEIC 1888692.djvu/44

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signore lesti nel corpo, acciocché ancora la vita di Iesii nel corpo nostro si manifesti». Adunque, vedendo che Cristo e gli cari suoi discepoli hanno glorificato Dio con le loro tribulazioni, abbracciamole ancora noi allegramente, dicendo con san Paulo: «Dio mi guardi ch’io mi glori se non nella croce del Signore nostro lesti Cristo!». E facciamo di maniera che ’1 mondo a mal suo grado conosca e vegga con gli occhi i stupendi effetti, che opera Iddio in coloro che sinceramente abbracciano la grazia dello Evangelio; veggano, dico, gli uomini del mondo con quanta tranquillitá d’animo i veri cristiani sopportano la perdita della roba, la morte dei figliuoli, le ignominie, le infirmitá del corpo e le persecuzioni dei falsi cristiani; veggano come essi soli adorano Dio in spirito e veritá, accettando delle mani di lui tutto quello che gli avviene, e tenendo per buono, per giusto, e per santo tutto quello Ch’Egli fa, e in ogni cosa prospera e adversa lodandolo e ringraziandolo come ottimo e benignissimo padre e riconoscendo per gran dono di Iddio il patir principalmente per lo Evangelio e per la imitazione di Cristo, maximamente sapendo che la tribulazione opera la pazienzia, la pazienzia la prova, e la prova la speranza, e la speranza non confonde. Dico che la pazienzia opera la prova, perché, avendo Dio promesso d’aiutare nelle tribulazioni coloro che confidano in lui, il conosciamo per prova mentre che stiamo forti e costanti, sostentati da la mano di Dio; il che fare con le nostre forze non potremmo. Adunque per la pazienzia esperimentiamo che ’l Signore porge l’aiuto, che ha promesso nelli bisogni, donde si conferma la nostra speranza; perciocché sarebbe troppo grande ingratitudine non aspettar per lo innanzi quello aiuto e quel favore, che abbiamo per la esperienzia trovato tanto certo e constante. Ma perché tante parole? Assai ci deve bastare di sapere che li veri cristiani per le tribulazioni si vestono della immagine di Cristo crocifisso. La qual se porteremo volentieri, ci vestiremo poi della immagine di Cristo glorioso; perciocché, si come abbondano le passioni di Cristo, cosí per Cristo abbondará ancora la consolazione nostra, e, se sopportiamo, insieme regnaremo.