Pagina:AA. VV. – Opuscoli e lettere di riformatori italiani del Cinquecento, Vol. I, 1913 – BEIC 1888692.djvu/60

Da Wikisource.

remissione dei suoi peccati, né della grazia di Dio; nondimeno, per piú soddisfazione del lettore, voglio sotto scrivere alcune autoritá de’ dottori santi, li quali confermano questa veritá. Santo Ilario, Sopra san Matteo , nel canone quinto, dice che Dio vuole che noi, senza alcuna dubbietá d’incerta volontá, speriamo, perché altrimenti la giustificazione per la fede non s’impetra, se essa fede è ambigua. Ecco che, secondo Ilario, l’uomo non impetra da Dio la remissione dei suoi peccati, se non crede indubitatamente d’impetrarla ; e meritamente, perché colui che dubita è simile all’onda del mare, la quale è sbattuta e agitata da’ venti, per la qual cosa non pensi queU’uomo di dover ricevere cosa alcuna da Dio. Ascoltiamo adunque santo Agostino, il quale nel suo manuale c’insegna scacciare il pensier stolto, che ci vuol privare di quella certezza pia e santa: «Mormori — dice — quanto vuole la stolta agitazione, dicendo: — E chi sei tu? e quanto è quella gloria? con quali meriti speri tu di doverla ottenere? — Io confidatamente rispondo: — So cui ho creduto, so ch’egli per la sua gran caritá mi ha fatto suo figliuolo, so che è verace nella promissione, possente nel dare ciò che promette, e può fare quel ch’Egli vuole. La moltitudine dei miei peccati non mi può fare paura, s’io penso alla morte del Signore: tutta la speranza mia è nella morte sua. La morte sua è il merito mio, il refugio mio, la salute, la vita e la resurrezione mia. Il merito mio è la misericordia del Signore. Non son povero di merito, mentre che quel Signore delle misericordie non mancherá. E, se le misericordie del Signore sono molte, io son molto nei meriti: quanto egli è piú potente a salvare, tanto son io piú sicuro». Il medesimo Agostino, parlando altrove con Dio, dice che s’avrebbe potuto disperare per i grandi peccati suoi e per l’infinite negligenzie sue, s’il Verbo non si fusse incarnato. E poi soggionse queste parole: «Tutta la mia speranza, tutta la certezza della fiducia mia è posta nel precioso sangue suo, il quale è stato sparso per noi e per la nostra salute. In lui respiro. In lui confidandomi, desidero venire a te, Padre, non avendo la mia giustizia, ma quella che è del tuo Figliuolo Iesú Cristo». Santo Agostino in questi due luoghi dimostra chiaramente che ’l cristiano non dee