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danno, quanto vi fate voi medesimo, lasciando signoreggiare
cosí vituperosamente nel vostro cuore lo spirito maligno contra
lo Spirito di Cristo, il quale, vi affermo, che non abiterá in voi
se non vorrete dar luogo a cosí fieri pensieri. Risvegliatevi, poveretto, e considerate che séte membro di Cristo crocifisso,
vero Dio e vero uomo, il quale per la vostra salute sostenne
tante ingiurie, tanti vitupèri, tanti cruciati, che la vostra persecuzione è come una picciolissima goccia d’acqua, paragonata
con tutte Tacque dell’oceano; e voi per amore di Cristo, per
non infamare il suo santo nome, per far la sua volontá, non
vorrete sostener le ingiurie de’ vostri fratelli? a’ quali, come
cristiano, dovereste portare compassione e non odio, vedendo
che si fanno danno a loro e non a voi ; ché a voi faranno
grande utilitá, se saperete governarvi da vero cristiano, considerando che niuna cosa vi viene a caso. Tutte le cose prospere e avverse vi vengono per volontá di Dio, tutte le dovete
ricevere dalla mano sua; e, se Dio è vostro padre, come per
sua infinita benignitá degna essere, dovete credere che non vi
manda queste tabulazioni per nuocervi, ma per giovarvi, cioè
per esercitar la vostra pazienza, per darvi necessitá di ricorrere assiduamente con l’orazione all’aiuto suo, per scoprirvi la
vostra grande imperfezione e la vostra gran superbia. Conciossiacosaché, se non regnasse in voi una notabile arroganzia,
non sareste cosí impaziente, ne vi verrebbono cosí strani pensieri nel cuore. Se aveste una minima parte di quella umiltá
che si conviene alla professione cristiana, vi prometto che non
entrareste in cosí aspro furore ; ma, conoscendovi pieno di
peccati, degno d’esser infamato e perseguitato da tutte le creature, avendo voi offeso e offendendo tuttavia tante volte il vostro Creatore, confessareste di meritare mille volte peggio, e
amereste coloro, che vi perseguitassero, come istrumenti di
Dio usati da Sua Maestá per mortificare la vostra vivezza e
per purgare l’anima vostra dalla superbia e dalla presonzione.
E imitereste David, il quale, essendo maledetto da Semei, non
si vòlse vendicare, dicendo che Dio avea comandato che costui il maledicesse. E Iob, essendo percosso dal diavolo, non