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178 xvii - cenne della chitarra d'arezzo

VI

Maggio.

Il maggio voglio che facciate in Cagli
con una gente di lavoratori,
con muli e gran destrier zoppicatori:
4per pettorali forti reste di agli.
Intorno questo sianovi gran bagli
di villan scapigliati e gridatori,
de’ quai risolvati si fatti sudori,
8che turbin l’aere si, che mai non cagli.
Poi villan altri facendovi mance
di cipolle porrate e di marroni,
11usando in questo gran gavazze e ciance:
e’n giú letame ed in alto forconi;
massari e veglie baciarsi le guance;
14di pecore e di porci si ragioni.

VII

Giugno.

Di giugno siate in tale campagnetta,
che vi sien corbi ed alghironcelli;
le chiane intorno senza caravelli:
4entro lo mezzo v’abbia una isoletta,
de la qual esca si forte venetta,
che ’n mille parti faccia e ramicelli
d’acqua di solfo, e cotai gorgoncelli,
8si ch’ella adacqui ben tal contradetta.
E sorbi e pruni acerbi siano he,
nespole crude e cornie savorose;
11le rughe sian fangose e strette vie;
le genti vi sian nere e gavinose,
e faccianvisi tante villanie,
14che a Dio e al mondo siano noiose.