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Pagina:AA. VV. – Sonetti burleschi e realistici dei primi due secoli, Vol. I, 1920 – BEIC 1928288.djvu/201

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195

XIX

TENZONE
TRA SER LUPORO DA LUCCA
E CASTRUCCIO DEGLI ANTELMINELLI

I

I — SER LUPORO
Chiede al signore di Lucca la restituzione d’una certa somma prestatagli.

S’io avessi la moneta mia qua giú,
la qual mandai, né so che via si tenne,
io t’imprometto che’n fra l’«u» e l’«enne»
4lite né quistion non sare’ piú.
E’ non ha tanti peli addosso un bú,
che tante lettre iscriverrei con penne:
’nanzi che addivenisse quel, ch’avvenne,
8ad ogni capoverso farei un «u».
Il qual direbbe, di cheto e di patto,
apertamente: — Volumus: voglio io
11che la dispensa a Lupòro sia fatto. —
I’ ho giá letto l’«a» per fino al «fio»;
un si fatto «enne», né si contraffatto,
14non vidi mai, maladetto da Dio!