Questa pagina è ancora da trascrivere o è incompleta. |
26 | i - rustico filippi |
L
La potenza del fuoco amoroso scusa certi falli di chi ama.
Tanto di cor verace e fino amante
i’ son, madonna, inver’ di voi stato,
che, quando fosse a voi, cor meo, davante,
4eo non pensava d’esservi incolpato.
E, s’io facea davanti altrui sembiante,
giá non credea di nulla esser guardato;
ond’io doglie ne porto e pene tante,
8che morte vita mi sarebbe, in grato.
Qual uomo ama di cor perfettamente,
non ha mai conoscenza né misura,
11tant’è lo foco de l’Amore ardente.
E, se per nulla cangiasi natura,
si fa per gli amador veracemente,
14tant’è lor condizion dogliosa e dura.
LI
Pur essendosi mutato l’animo della donna, spera nella forza del proprio amore.
Or ho perduta tutta mia speranza,
e non attendo mai gioi’ né diporto,
poi che madonna, ch’era il mio conforto,
4cangiata m’ha la sua bella sembianza.
E fatt’ha con l’Amore sua accordanza,
ch’io viveraggio assai peggio, che morto;
ahi dolce donna mia, pensa che torto
8hai di mia greve e dura malenanza!
Oi gentil donna, come faraggio eo?
Da poi che ver’di me cangiata siete,
11giá mai nulla allegranza non ispero.
Ma ’l fino amor, ch’io porto, viso clero,
in gioi’ mi tornerá come solete,
14si sarete pietosa, amore meo.