Pagina:AA. VV. – Sonetti burleschi e realistici dei primi due secoli, Vol. II, 1920 – BEIC 1928827.djvu/100

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briano, presso un ricco israelita, che accompagnò anche fuori d’Italia; a Fermo, dove fu ospite per molti anni d’un altro ricco «principe» ebreo; ad Ancona; poi di nuovo a Fabriano; forse a Gubbio, come farebbero argomentare la sua corrispondenza con messer Bosone (son. iv) e la cit. didascalia; e forse anche a Verona, presso Cangrande I, la cui corte descrisse in una frottola volgare. In un lungo soggiorno a Roma, frequentò (1320 c.) due suoi dotti correligionari : il provenzale Kalonymos e il poeta Giuda siciliano. Tornato a Fermo (1327 c.) presso il suo antico protettore, vi mori, come sembra, non oltre il 1331 (L. Modona, Vita e opp.

di I. R., Firenze, 1904, pp. 1-22). — Oltre a varie opere ebraiche, tra le quali primeggiano le Mekhabbéróth (la cui ultima sezione, Inferno e Paradiso , fedelmente imitata dalla Div. Cotti., ha dato origine a molte oziose congetture su pretese relazioni personali tra Dante e lui), I. scrisse in volgare la ricordata frottola o bisbidis (ed. Cipolla-Pellegrini, in Bull. d. /si. st. it., n.° 24, pp. 50-5) ed i quattro sonn. qui stampati. Quattro, e non cinque; ché un quinto, assegnatogli dal Tommasini Mattiucci (Nerio Moscoli, p. 73 sgg.) e poi da S. Debenedetti (/ sonn. volg. di I. R., Torino, 1904, pp. 13-6), è attribuito da D ad un «Manuellus», che non è il N., essendo ommessa la qualifica di «giudeo», la quale non sarebbe certo mancata se si fosse trattato di lui. — Dei quattro sonn. autentici, due (n e ni) sono nell’unico C (n. 1 43 e 203), alterati da un travestimento dialettale trevigiano; gli altri in vari testi a penna, appartenenti, secondo i recenti studi del Barbi, a una stessa famiglia, della quale possiamo considerare principale rappresentante il Casanatense 433 (n. 1 175-6).

II, 7 «so e», ossia «so’ e’» = «sono io», cosí svolto per la misura ; — 8 «li», 13 «la» suppl.;— io «en alcuna», 14 «fede»: con una sili, di piú; — 11 «ber», 12 «zunare» : ampliati per ristabilire la misura.

III, 7 «meio», sovrabbondante.

IV, 3 «dii duol»: ma il v. sarebbe mancante d’una sili.; — 8 «al» corr. da «a» ; — 14 «bel» : il contesto suggerisce l’emendamento «ben».

XII

GUERCIO DA MONTESANTO

Forse trevigiano (Lega, Il canz. Val. Barb. la/. jpSJP- xlii, n. 3). — I suoi due sonn., solo in C (n. 1 150-1), che li intitola a