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62 xxv - anonimi

VI

I — PROPOSTA
Si lamenta d’una vecchia maliziosa.

Tutto mi strugge l’animo una vecchia
per la malizia, dond’ell’è coperta;
quand’i’la miro, allora mi par certa
4ch’i’ con le’ guardo chi ’l bel viso specchia.
Ell’assomiglia l’altre, come pecchia:
vecchia, ’ntendete, ché m’è maggior perta;
ché tremar fammi e prometter offerta,
8s’i’ scampar posso da le sue orecchia.
A santa Tecchia — me ne raccomando;
ché m’hanno sempre tenuto’n paura
11le vecchie di gran tempo: ma piú questa.
Però ch’è vecchia e prosperosa e desta,
e guata altrui, per sua mala ventura,
14e sa conoscer ciò, ch’uom va pensando.

2 — RISPOSTA

Ma ve n’è un’altra altrettanto molesta.
Mandarti poss’io’l sangue, ’n una secchia,
si, ched i’ l’abbia per le reni aperta,
4di quella vecchia maliziosa sperta,
che sempre farti mal pur s’apparecchia.
Tutto ch’i’credo ch’ella sia parecchia,
e spesse volte con lei si converta,
8d’una, che mai non mi lasciò scoperta
la donna mia veder, tant’è vertecchia.
Il viso attecchia,—quand’i’vo guardando,
11e solo dov’io sia lieva la testa;
Iddio non tem’, e men la sepultura.
Hae anni e mesi vie piú, che le mura
14del Culisèo, e va ad ogni festa,

veleno e fuoco per li occhi gittando.