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ERMES STAMPA


LA DONNA VESTITA ALLA GHIBELLINA

coi fiori al lato sinistro della chioma

     Del crine il manco lato orni di rose
e rinovi ne l’alme ire e furori,
tu, che dovresti sol guerre amorose
col sembiante gentil movere a’ cori.
     Del bellicoso Ren segui ed onori
l’insegne formidabili e famose,
onde il Tebro nemico i bianchi umori
cangiò sovente in porpore dogliose.
     Di fiori, idolo mio, spoglia la chioma;
non accrescer nuov’ésca a l’ira antica,
onde Italia sospiri oppressa e doma.
     Non permetter, crudel, ch’altri predíca:
— Con diverso destino, amica a Roma
l’una Venere fu, l’altra nemica. —