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I

LE CHIOME NERE

     Chiome etiòpe, che da’ raggi ardenti
de’ duo Soli vicini il fosco avete,
voi di mia vita i neri stami sète,
onde mi fila Cloto ore dolenti.
     O del foco d’amor carboni spenti,
ma che spenti non meno i cori ardete;
pietre di Batto, che mostrar solete
falsi d’ogn’altro crin gli ori lucenti;
     o di celeste notte ombre divine;
in duo emisperi è il ciel d’Amor diviso,
e voi del giorno suo sète il confine.
     Venga chi veder vuole entro un bel viso,
con una bianca fronte e un nero crine,
dipinto a chiaroscuro il paradiso.