Pagina:AA. VV. - Lirici marinisti.djvu/371

Da Wikisource.

ciro di pers 365

IV

L’ELOQUENZA DEGLI OCCHI

     Poco è facondo Amor quando egli scioglie
innamorata lingua ai dolci accenti;
poco in querulo suon mesti lamenti
acquistan fede alle amorose doglie.
     Ben è facondo allor quando egli toglie
a far loquaci duo begli occhi ardenti,
che formando co’ rai note lucenti
fan palesi del cor l’interne voglie.
     Egli è bambino Amore: a pena ei puote
snodar la lingua alla favella, e poco,
fuor che nel guardo, egli ha loquaci note.
     Mal con lingua disciolta aver può loco
core annodato, e solo altrui far note
può le fiamme del sen voce di foco.

V

PURIFICAZIONE IN AMORE

     Prima, Nicea, che ’l tuo bel ciglio ardente
mi soggettasse agli amorosi oltraggi,
per l'orme del piacer torti vïaggi
fêron col senso i miei desir sovente.
     Ora d’amor lo stimolo pungente
desta ne l’alma mia pensier piú saggi,
e mi porgono i tuoi pudichi raggi,
non men che fiamma al cor, luce alla mente.
     Veggio ch’ogni tua cura al ciel diretta
have d’eterno ben santo desio,
e che lassú ten poggi, anima eletta.
     E voglio, al ciel drizzando i passi anch’io,
la tua scorta seguir, pura angioletta,
per teco unirmi eternamente in Dio.