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lorenzo casaburi | 495 |
II
INGENIUM IPSA PUELLA FACIT
Col domestico lume altri pur tenti
accrescer lumi a’ numeri sudati,
ch’a far chiaro il mio stil saran possenti
i dolci rai di duo begli occhi amati.
S’altrui dan metri amenitá di prati,
a me dan melodie guance ridenti;
s’altrui destan lo ’ngegno i pinti alati,
alza un cigno fastoso i miei concenti.
Se d’erto faggio il verde crin si mira
altrui la lingua all’armonie disporre,
a me chioma dorata i canti inspira.
S’altri la cetra sua brama comporre
lungo un ruscello, io vo’ temprar mia lira
presso un tenero sen, che latte corre.
III
OCCHI NERI
A richiesta di Giuseppe Mastrilli Gomez
Occhi neri, occhi belli, or quale avrete
nome che ’l vostro esprima alto valore?
Bruni lapilli io non dirò che siete,
se i dí fausti per voi mi segna Amore.
Calamite non giá, mentre sapete
a me rapir, del ferro in vece, il core;
fosche stelle né pur, poiché potete
di mia stella cangiar l’aspro tenore.
Direi ch’abbia la notte in voi soggiorno,
se non sapessi ben che solo io vissi
per voi sereno e sempre lieto il giorno.
Se miei Soli ecclissati io dirvi ardissi,
folle sarei, ch’anco del sole a scorno
mi sa vita recar la vostra ecclissi.