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II Marcantonio Flaminio alla signora Teodorixa Sauli Dell’orazione mentale, dell’adorazione cristiana e della meditazione. L’affezione, ch’io porto a Vostra Signoria per l’amore Ch’Ella porta a Giesú Cristo nostro Signore, ini fece scrivere quello che io le scrissi; ma, s’io fui presontuoso e arrogante, Vostra Signoria è tanto piú umile e modesta, pregandomi, nella sua lettera, ch’io le insegni a edificare sopra quel fondamento che si contiene nella mia. E, benché conosca ch’io farei meglio ad imitare la sua umiltá tacendo, nondimeno, per ubbidire in parte, le proporrò tre cose brevemente, le quali so per qualche esperienza che giovano sommamente alla edificazione della vita spirituale. Queste tre cose sono: l’orazione mentale, l’adorazione cristiana e la meditazione. Per «orazione mentale» intendo un desiderio fervente d’impetrare da Dio alcuna cosa; e le cose, le quali principalmente debbiamo desiderare d’impetrare da Dio, sono la fede, la speranza e la caritá. E, perché l’uomo può sempre desiderare, per conseguente può sempre orare, come ci esorta san Paolo che facciamo. La fede cristiana consiste nel dar credito a tutte le parole di Dio, e in particolare all’Evangelio di Cristo. L’Evangelio non è altro che la felicissima nuova che hanno pubblicata per tutto il mondo gli apostoli, affermando che l’unigenito Figliuolo di Dio, vestitosi della nostra carne, ha satisfatto alla giustizia del suo eterno Padre per tutti i peccati nostri. Chi crede questa felicissima nuova, crede lo Evangelio, e, dando fede per dono di Dio all’Evangelio, si parte dal regno del mondo ed entra nel regno di Dio, godendo del perdono generale; diventa, di creatura carnale, creatura spirituale; di figliuolo d’ira, figliuolo di grazia; di figliuolo di Adamo, figliuolo di Dio; e, governato dallo Spirito santo, sente una giocondissima pace di conscienza; attende a mortificare gli affetti e appetiti della carne.