Pagina:AA. VV. – Opuscoli e lettere di riformatori italiani del Cinquecento, Vol. I, 1913 – BEIC 1888692.djvu/73

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tempo inutilmente, lasciatele un poco da banda, e leggete queste Considerazioni del Valdesso, le quai sono veramente novelle, perciocché qui si ragiona di quella grande, divina e lieta novella dell’Evangelio di Giesú Cristo, del gran perdono de’ peccati, della reconciliazione con Dio, fatta per la morte del Figliuolo di Dio, Qui troverete i veri e santi innamoramenti di Dio e di Cristo con l’umana generazione; qui intenderete i veri abbracciamenti e veri baciamenti, fatti per mezzo dello Spirito santo; e finalmente qui troverete quai siano i veri diletti e piaceri delli animi di Dio e di Cristo innamorati e desinnamorati del mondo. E, se la lingua non vi par tanto pulita e leggiadra quanto quella del Boccaccio, ricordatevi di quel che dice quel gran Paolo, apostolo di Giesú Cristo, che il regno di Dio consiste nella virtú dello spirito e non nella bellezza del parlare. Benché neanco questa maniera di parlare è da spregiare: anzi io la trovo molto propria e bella a ciò che sprinter vuole, che è la prima virtú dello scrittore. Ma qui io faccio fine al mio ragionamento, per non privarvi piú della santa lezione di queste divine Considerazioni , le quai, leggendo, anco voi diligentemente e con prieghi a Dio per me e per tutti considerarete, acciò si possiamo tutti innamorar di Cristo e incorporarsi con lui, si come egli è incorporato con noi ; a cui sia ogni onor e gloria in eterno. Ita Basilea, 1550, il primo di maggio.