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Pagina:Abba - Da Quarto al Volturno.djvu/208

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n bene, poi disse : Andiamo. E là in mezzo alla gente, sotto il bel cielo che pareva posato sulle alture dell' Argentaro e dell' Elba, quel giovane e quella signora s ' incontrarono senza curarsi dei curiosi che li stavano a guardare. Io poi li lasciai e me ne andai in disparte a pensare. Che ricordo mi viene in questo momento ! Una volta udii una madre del mio paese dir al suo figliuolo tornato dalla Crimea : Sarei venuta a trovarti tra i malati, i feriti, i morti ! E se fossi stato sepolto ? diceva lui. Ed essa : Ti avrei riconosciuto all' ossa ! -+ E ora mi disdico. Non è vero che siam così cattivi come ci par d' essere. Quando quella signora si strinse al collo di quel giovane e lo baciò come fuor di sè, non si vide un ghigno, tutti compre- sero, qualcuno pianse. Ma la più giovanetta, delle due Catanesi guatava, guatava. Che bella cosa chi fosse Re da tempi antichi, pigliarla per una mano, condurla a porgliela in quella di quel ferito bello e forte e buono, dicendo loro : Andate sposi, vi faccio Conti, vi faccio Duchi, amatevi, e fate il paradiso !

Napoli, 14 settembre 1860.

Dieci o dodici giorni sono, quando vidi Napoli dal porto, mi sarei lanciato giù dal Carmel per arrivarvi a nuoto. Ora che ci sono, non mi par più... Forse è stordimento. Grande, immensa, varia