Pagina:Abba - Le rive della Bormida.djvu/160

Da Wikisource.

— 154 —

fece star zitto. Egli tacque; e per non buscar la seconda, si lasciò trarre verso la banda opposta a quella, che aveva pigliato fuggendo.

Erano davvero Alemanni, andati in pattuglia fuori del campo, che (indietreggiando sempre coll’esercito Sardo) avevano posto, sul far di quella notte, vicino al Finale. Costoro smarrita la via per le alture, non sapevano neanch’essi in che modo erano capitati lassù, a cogliere Mattia nel meglio dell’opera sua. Camminando un po’ a spintoni, un po’ trascinato, il pover’uomo apprese come il meglio a farsi, fosse porre il cuore in pace; e pensò che alla fin fine l’avrebbero condotto a qualcuno dei capitani, dal quale si sarebbe fatto riconoscere per quel che era. Allora, alla peggio, stato un par di giorni fra gli Alemanni, potrebbe tornarsi libero a rivedere i suoi compaesani; e già pensava le spacconate e i modi di ricattarsi dei disagi sofferti, colle doppie del compare scampato. Qui tremando non venisse in mente ai soldati di frugarlo, si faceva docile, bonino, pronto in tutto ai loro voleri. Ma poichè, fu nel campo Alemanno, il guardare oltraggioso dei soldati che erano ai posti staccati, fece vacillare le sue speranze. Sebbene non facesse peranco l’alba, fu tratto al cospetto d’un generale, raccolto a consiglio coi capi, in una capanna da boscaiuolo. E questo generale era lo stesso che aveva svernato a C..., e desinato a D..., in casa al pievano. Mattia ravvisò lui e parecchi degli ufficiali che stavano là dentro; ma o la sua cera non piacesse al generale, o questi trovasse buono scaricare sopra un poveraccio le molte ire, che gli si andavano raccogliendo nell’animo, pei rovesci patiti nell’infelice difesa della riviera; lo strapazzò nelle guise più aspre; e volle che lo si giudicasse lì per lì, coi modi di guerra.

Povero Mattia! A vederlo pregare, piangere, proclamarsi più Alemanno degli Alemanni, chiamando in testimonio i Santi e Dio; qualcuno degli astanti si sarà sentito annodarsi il cuore; ma niuno osò parlare, par salvarlo. E buon per lui che d’improvviso s’udirono cavalieri per