Pagina:Abba - Le rive della Bormida.djvu/351

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stato un tantino a vedere: — tu hai abbastanza pregato, ed in premio hai da venire con me» — «Sia fatto il vostro volere!» rispose il prete, con un filo di voce, sebbene pensasse d’andarsene in paradiso. «Ma prima, tu lo sai, bisogna morire; — soggiunse l’altro dall’altare — però non temere di nulla, che vedrai come la morte sia dolce.» — Il prete s’inchinò; un’ondata di sudore gli colò dal dorso in sulle reni; diede una capata sui gradini dell’altare e svenne. Allora il servitore del signorotto, buttò via le ali e i panni bianchi; e fattosi adosso al cappellano, lo ficcò in un sacco, ve lo legò dentro per bene, e se lo recò sulle spalle; poi lesto lesto lo portò nel pollaio. Entrato là appunto, tornava la vita al poveraccio; il quale udendo il gran svolazzare dei polli, turbati nel bello dei loro sonni, credette d’essere a traversare i regni dei dannati; perchè le chicchiriate, il fetore, il buio ch’erano là dentro, gli parevano cose proprio d’inferno. Ma qual fu il suo terrore, quando si sentì deposto in quel luogo, e udì un passo allontanarsi, poi farsi silenzio! Un tratto credè di morire: ma subito ricordandosi d’essere già morto una volta poc’anzi; fu preso da tale spasimo, che menando calci e spingendo le pugna dentro il sacco, creduto a prima giunta una nuvola in cui l’angelo l’avesse avvolto, urlò disperato: «San Pietro, San Pietro, aprite le porte!» Allora una gavotta suonata da strumenti noti; un’apparire di lumi, che egli vedeva, attraverso il tessuto del sacco; risa sgangherate e voci di gioia sguaiate, tra le quali si discerneva alta, piena, soddisfatta quella del feudatario; fecero accorto il cappellano ch’egli era più vicino al castello che all’inferno. Ammutolì, prese il broncio; sciolto e cavato dal sacco, al cospetto di mezzi gli abitanti del castello, se n’andò difilato in casa, dove si chiuse, rodendosi dal dolore. Ma pochi giorni di poi ebbe anch’egli a perdonare, perchè il castellano morì, forse per la gran satolla di risa che s’era fatta.

Qui don Apollinare scoppiò in una risata; ma la novella