Pagina:Abissinia, giornale di un viaggio di Pippo Vigoni, Milano, Hoepli, 1881.djvu/178

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128 Capitolo settimo.

coronato re d’Abissinia, e se le sorti sono avverse si verrà in suo aiuto invadendo dal Galabat.

Menelik col suo esercito si avanza infatti, raggiunge Debra-Tabor e si accinge a procedere nel Goggiam e su Gondar. Come le cose erano combinate, se pur lo erano, poteva certo esser questo un cattivo quarto d’ora per re Giovanni, ma la sua stella si mostrò questa volta più lucente che mai; raccoglie il suo esercito e passando pel Semien marcia verso il Gondar per sorprendervi l’invasore, quand’ecco che la guerra fra Russi e Turchi prende proporzioni gigantesche e volge sfavorevole pei secondi. Questo avvenimento ebbe grandissima importanza sulle sorti di Abissinia, chè, dovendo il Kedive mandare le sue migliori truppe al Sultano, non potè tenere un corpo d’esercito impegnato nelle pianure di Metemma, e Menelik vedendosi così abbandonato, non ebbe più confidenza nelle sue forze e battè in ritirata passando al Goggiam, dove portò lo sterminio, saccheggiando, massacrando e amputando quanti poteva, e fra l’altre volle far sua la donna di ras Adal che pare fosse di rinomata bellezza e d’altrettanto buon cuore. La moglie, che lo seguiva, ingelositasi, non fece rimostranze apparenti al marito, ma dicendosi poco sicura in questo paese nemico, dichiarò di voler rientrare in patria facendosi per maggior garanzia scortare da buon numero di truppe. Tutto questo però non era che una finta, e giunta ai confini cominciò a svolgere il suo piano di vendetta.

Proseguì verso la capitale, annunciò che Menelik era stato sconfitto e ucciso, si proclamò regina dello Scioa, mise in libertà molti di sua famiglia che il marito per tema o per gelosia teneva incatenati alla montagna, e mandò persino ambasciatori a re Giovanni per trattare la pace in nome suo, ma questi rispose che non era uso trattare con donne e voleva direttamente il re.

Il governatore lasciato da Menelik durante la sua assenza, prestò per altro poca fede alle notizie portate dalla pseudo-regina