Pagina:Abissinia, giornale di un viaggio di Pippo Vigoni, Milano, Hoepli, 1881.djvu/315

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Capitolo dodicesimo. 231

pretendere che l’Abissinia sia un paese che non merita considerazione dal lato commerciale. Tutt’altro, ma ripeto non hanno a farsi illusioni, che dall’oggi al domani se ne possano succhiare ingenti ricchezze. Queste vi stanno, ma per arrivarvi è necessario studii, esperienza e tempo: un avvenire per chi vi vuol dedicare le proprie fatiche ci deve essere certamente, ma non bisogna pretendere di raccogliere dei frutti prematuri, e accontentarsi di seminare quello che può preparare ai nostri nipoti abbondante raccolto, e per questo è doppiamente benemerito chi vi si dedica con proprio disinteresse, ma colla fiducia di un bene futuro per la propria causa e pel proprio paese.

Potrei citare esempii che avvalorano queste mie considerazioni, ma ne risparmio la lungaggine, confidando che il tempo verrà a confermarle, ed ho già la soddisfazione di averne una prova nella condotta che si è prefissa il nostro Comitato di esplorazione commerciale, composto tutto di persone, che oltre il sapere posseggono l’arditezza accompagnata dalla prudenza necessaria in queste imprese.

Il nostro compagno Bianchi, giovane serio ed esperto, rimasto all’interno, potrà studiar meglio il paese e fare un rapporto in proposito assai più profondo e ponderato. Porteranno forse le sue considerazioni a conclusioni opposte alle mie, e allora al frutto della sua esperienza e de’ suoi studii, non oserò certo opporre queste semplici osservazioni che impallidiranno dinnanzi alla sua autorità.

Proseguiamo intanto per la nostra via, chè ben ansiosi siamo noi di raggiungere la costa, e non meno desideroso sarà il lettore di ultimare queste pagine.

In direzione nord-est, correndo nel fondo di larghe vallate o sulla costa di alture, percorriamo un cammino continuamente tortuoso per evitare monti che a picco isolatamente si elevano dal suolo. Dopo sei ore raggiungiamo Ghedano Mariam e met-