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apollo e dafne 143


Sofia. A che modo il sole col suo arco ne dá tal sicurtá?

Filone. Il sole non s’imprime, quando fa l’arco, ne l’aere sottile e sereno, ma nel grosso umido, il quale, se fusse di spessa grossezza, sufficiente a poter fare diluvio per moltitudine di piogge, non sarebbe capace di ricevere l’impressione del sole e fare l’arco; e perciò l’apparizione di questa impressione e arco ne assicura che le nuvole non hanno grossezza di poter fare diluvio. Questa è la fermezza e la sicurtá che l’arco ne dá del diluvio, de la qual cosa n’è causa la forza del sole, che purifica talmente le nuvole e l’assottiglia in modo che, imprimendo in quelle la sua circunferenzia, le fa insuffizienti a poter far diluvio. Onde con ragione e prudenzia hanno detto che Apollo amazzò Pitone col suo arco e con le sue saette, per la qual opera essendone Apollo superbo e altiero, secondo che è la natura solare, non però si potè liberare dal colpo de l’arco e saetta di Cupido, perché l’amore non solamente constringe gl’inferiori ad amare i superiori, ma ancora trae i superiori ad amare gl’inferiori; il perché Apollo amò Dafne, figliuola di Peneo fiume, che è l’umiditá naturale de la terra, la quale viene da’ fiumi che passano per quella. Questa umiditá ama il sole; e mandando in essa i suoi ardenti raggi, procura di attraerla a sé, esalandola in vapori. E potrebbesi dire che ’l fine di tale esalazione fusse il nutrimento de’ celesti, perché i poeti tengono che essi si nutrichino de’ vapori, che ascendono da l’umiditá del globo de la terra; ma, conciosiaché questo sia ancora metaforico, s’intende che si mantenga massimamente il sole e i pianeti nel suo proprio uffizio, che è di governare e sostenere il mondo inferiore, e conseguentemente il tutto de l’universo, mediante l’esalazione degli umidi vapori. E perciò ama l’umiditá per convertirla a sé nel suo, ma ella fugge dal sole perché ogni cosa fugge da chi lo consuma; ancora perché i raggi solari fanno penetrare l’umiditá per li pori de la terra e la fanno fuggire da la superficie, e perciò il sole la risolve: e quando è giá dentro de la terra e che non può piú fuggire dal sole, si converte in arbori e in piante, con aiuto e influenzia degli dèi celesti generatori de le cose e con aiuto de li fiumi, che la