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156 ii - de la comunitá d’amore

Dio, che è la fontana da la quale ogni essere e ben loro deriva, l’unione de la quale tutti affettuosissimamente desiderano e la procurano sempre con li suoi atti intellettuali.

Sofia. Ti concedo che li spirituali s’amino l’uno l’altro [e che amino Dio, ma non il contrario], però che l’inferiore ama il superiore, ma non il superiore l’inferiore; e manco che li spirituali amino i corporali ovvero materiali, conciosiaché essi siano piú perfetti e che non abbino mancamento degl’imperfetti, e perciò non li possono disiare né amare, come hai detto.

Filone. Giá era per risponderti a questo secondo argumento, se tu fussi stata paziente. Sappi che, sí come gl’inferiori amano i superiori, desiderando unirsi con loro per quello che ad essi manca de la loro maggiore perfezione, cosí i superiori amano gl’inferiori e desiderano unirli con loro perché sieno piú perfetti: il quale disiderio presuppone ben mancamento, non nel superiore desiderante ma ne l’inferiore bisognante, perché il superiore amando l’inferiore desidera supplire quel che manca di perfezione a l’inferiore con la sua superioritá, e in questo modo li spirituali amano i corporali e materiali per supplire con la loro perfezione al mancamento di quelli e per unirli con essi e farli eccellenti.

Sofia. E tu qual hai per piú vero e intero amore, o quello del superiore a l’inferiore, ovvero quel de l’inferiore al superiore?

Filone. Quel del superiore a l’inferiore e del spirituale al corporale.

Sofia. Dimmi la ragione.

Filone. Perché l’uno è per ricevere, l’altro per dare: il spirituale superiore ama l’inferiore come fa il padre il figliuolo, e l’inferiore ama il superiore come il figliuolo il padre; tu sai pure quanto è piú perfetto l’amore del padre che quel del figliuolo. Ancora, l’amore del mondo spirituale al mondo corporale è simile a quello che ’l maschio ha a la femmina; e quello del corporale a lo spirituale, a quel de la femmina al maschio, come giá di sopra ti ho dichiarato. Abbi pazienzia, o Sofia, ché piú perfettamente ama il maschio, che dá, che la femmina,