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220 iii - de l’origine d’amore

quantunque amareggi l’infermo, non lassa d’essere veramente dolce, cosí il buono, non ostante che da l’infermo d’ingegno sia reputato cattivo, non però lassa d’essere veramente e comunemente buono.

Sofia. E non è cosí il bello?

Filone. Non certamente, che il bello non è un medesimo a tutti gli uomini di sano ingegno e virtuosi, perché, ancor che il bello sia buono appresso tutti, appresso d’uno de’ virtuosi è talmente bello che si muove ad amarlo, e appresso de l’altro virtuoso è buono ma non bello, né si muove a amarlo; e cosí come il buono e il cattivo somigliano ne l’animo al dolce e amaro nel gusto, cosí il bello e non bello (ne l’animo) somigliano al saporito, cioè delettabile, nel gusto e al non saporito, e il brutto e deforme somigliano a l’orribile e abbominevole nel gusto. Onde, cosí come si truova una cosa che appresso tutti i sani è dolce, ma ad uno è saporita e delettabile, e non ad un altro; cosí si truova una cosa o persona appresso ogni virtuoso buona, ma ad un altro bella, tanto che sua bellezza l’incita a amarla, e ad un altro non. Però vedrai che l’amore passionabile, che punge l’amante, è sempre di cosa bella; del qual solamente Platone parla, e diffinisce che è desiderio di bello, cioè desio d’unirsi con una persona bella, o ver con una cosa bella, per possederla: come sarebbe una bella cittá, un bel giardino, o un bel cavallo, un bel falcone, una bella robba, una bella gioia, le qual cose o che se desiderano avere ovvero, avute, di continuo fruirsele, e presuppongono sempre mancamento in presente o in futuro ne la persona amante. E di tale amore dice Platone che in Dio non è, e non che in Dio non sia amore: però che tale amore non è senza potenzia, passione e mancamento, quali in Dio non si truovano; e dice che è magno demone, però che ’l demone (secondo lui) è mezzo fra il puro spirituale e perfetto e il puro corporale imperfetto, che cosí le potenzie e passioni de l’anima nostra son mezzo fra gli atti corporei puri e fra gli atti intellettuali divini, e mezzi fra la bellezza e bruttezza, però che la potenzia è mezzo fra la privazione e l’essere attuale: e perché fra le passioni de l’anima