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prima causa d’amore è l’amato 229

precede l’amato, ché se non fusse persona o cosa amabile prima, non si potrebbe amare né sarebbe amore.

Sofia. Ancora in questo hai ragione, ché come de l’amante cosí de l’amato è che l’amore non può essere senza cosa o persona amabile, ma la cosa amabile potrebbe essere senza amore, cioè senza essere amata; e ben pare che l’amante e l’amato siano princípi e cause de l’amore.

Filone. Che differenzia di causalitá ti pare, o Sofia, che sia fra l’amante e la cosa amata, e qual di lor due ti par che sia prima causa de l’amore?

Sofia. L’amante mi par che sia l’agente, come padre, e la persona o cosa amata par che sia il recipiente, come quasi madre: ché, secondo i vocabuli, l’amante è operante e la cosa amata operata. È adunque l’amante de l’amor la prima causa, e l’amato la seconda.

Filone. Meglio sai domandare che solvere, o Sofia: perché è il contrario, che l’amato è causa agente, generante l’amore ne l’animo de l’amante, e l’amante è recipiente de l’amore de l’amato; di modo che l’amato è il vero padre d’amore, che genera ne l’amante, che è la madre che parturisce l’amore, del qual fu ingravidata da l’amato, e il partorisce a simiglianza del padre; però che l’amore si termina ne l’amato, qual fu suo principio generativo. Sí che l’amato è prima causa agente formale e finale de l’amore, come intero padre, e l’amante è solamente causa materiale, come gravida e parturiente madre; e questo intende Platone, quando dice che l’amore è parto in bello: tu sai che ’l bello è l’amato, del qual la persona amante prima ingravidata, parturisce l’amore a similitudine del padre bello e amato, e in quello come in ultimo fine il dirizza.

Sofia. Io era in errore, e piacemi saper il vero: ma che mi dirai de la significazione de’ vocabuli, qual mi ha ingannato, che amante vuol dire agente, e amato paziente?

Filone. Cosí è il vero: perché l’amante è l’agente de la servitú de l’amore, ma non de la generazion sua, e l’amato è recipiente del servizio de l’amante, ma non de la causalitá de l’amore; e [se] io ti dimandarò qual è piú degno, o il servitore