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22 i - d’amore e desiderio

s’amano ancor che non siano avute; cosí la sapienza e virtú, mentre che non s’hanno, non solamente si desiderano ma ancor s’amano. Ma in questo l’onesto è dissimile a l’utile, anzi è contrario, che le cose de l’utile, quando non s’hanno, si desiderano e non s’amano.

Sofia. Qual’è la causa di questa simiglianza che ha l’onesto col delettabile, e de la dissimiglianza ch’ha con l’utile? ché di ragione le cose oneste (come la virtú e sapienzia quando non s’hanno non si debbono amare; ché la virtú e sapienzia nostra, quando non l’aviamo, non ha in sé essere alcuno) o son de la sorte de la sanitá non avuta o de le cose che non hanno alcuno essere per il qual possino essere amate.

Filone. L’utile, quando non si possiede in atto, è totalmente alieno da chi lo desidera; e per questo, ancor che si truovi e abbia essere, non può essere amato. Ma il delettabile, come giá t’ho detto, innanzi che s’abbi realmente, il desiderio di quello produce una certa incitazione e un certo essere delettabile ne la fantasia, il qual è suggetto de l’amore, perché quel poco essere è proprio de l’amante in se medesimo. E non manco, anzi molto piú, il desiderio de la sapienzia e virtú e cose oneste causa un certo modo d’essere di quelle cose nell’anima intellettiva; però che il desiderare virtú e desiderare sapienzia è propria sapienza ed è piú onesto desiderare. E questo tal essere, ne le cose oneste che si desiderano e non s’hanno, è proprio in noi altri ne la parte piú eccellente; e però è degno il desiderio di tal cosa d’essere accompagnato da non lento amore. Di modo che piú ampiamente può seguire l’essere desiderabile che si truova ne l’onesto, che quel che si truova nel delettabile. Sicché in tutti due si truova il desio accompagnato con l’amore, quando non s’hanno: il quale non si truova ne l’utile.

Sofia. Mi basta. Dichiarami l’altre due parti che restano.

Filone. Si confá l’onesto con l’utile ne l’amor de le cose interamente avute e possedute: ché sí come le cose utili, dipoi che si sono acquistate, s’amano, cosí la sapienzia e virtú de le cose oneste, dipoi che si posseggono, sono grandemente