Pagina:Abrabanel, Juda ben Isaac – Dialoghi d'amore, 1929 – BEIC 1855777.djvu/335

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la cognizione del bello come reminiscenza 329

essenzia; e se sono ascoste in lei, non viene la latenzia per parte sua ne l’intelletto che la fa essenziale, ma da parte de la colligazione e unione che ha col corpo e materia umana, che, se bene non è mista con quella, solamente l’unione e colligazione mista che ha con lei fa che l’essenzia sua (ne la quale è l’ordinazione de le bellezze formali) viene ombrata e oscura, in modo che bisogna la representazione de le bellezze diffuse ne li corpi per dilucidare quelle latenti ne l’anima. Ma essendo questa latenzia e tenebrositá molto diversa ne l’anime de l’individui umani, secondo la diversitá de l’obbedienzie de’ corpi e materie loro a le sue anime: interviene che l’anima di uno conosce facilmente le bellezze, e quella d’un altro con piú difficultá, e quella di qualche altro a nissun modo le può conoscere per la rozzezza de la sua materia, la quale non lascia lucidare la tenebrositá che lei causa ne l’anima: e però vedrai che uno uomo le conoscerá prontamente e da se stesso, e l’altro ará bisogno di erudizione, e l’altro non riesce mai erudito. Ancora vedrai un’anima conoscere facilmente alcune bellezze e altre bellezze con difficultá, però che la materia sua è piú proporzionata e simile ad alcuni corpi e cose belle che a l’altri, onde la latenzia e ombria de le bellezze ne l’animo suo non è eguale in tutti; per il che parte di quelle facilmente conosce l’anima per representazione de’ suoi sensi e parte no: e in questo si truovano tanti modi di diversitá negli uomini, che sono incomprensibili. Potrai adunque conoscere che tutte le bellezze de l’anima nostra naturali, indutte da li corpi, son quelle formali bellezze che l’anima del mondo ha prese da l’intelletto e distribuite per li corpi mondani, e quelle proprie bellezze de le quali essa a immagine e similitudine sua figurò e informò la nostra anima razionale. Facilmente adunque potremo da la cognizione de le bellezze corporee venire ne la cognizione de la bellezza de la nostra propria intellettiva e de la bellezza de l’anima del mondo, e di quella, mediante la nostra pura mente intellettuale, ne la somma bellezza del primo intelletto divino, come de la cognizione de l’immagini a la cognizione de l’esemplari de li quali sono immagini. Sono adunque le bellezze corporee nel