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la bellezza come splendor delle idee 335

bellezza, che per tutti si distribuisce, e non arò bisogno di particolare cognizione e diffinizione de la bellezza corporea, la quale m’hai dato: però che la diffinizione de la corporea non è diffinizione di sua bellezza, ma di lei in corpo, e non so quel che la medesima bellezza sia in se stessa fuor de li corpi; la qual cosa principalmente desidero sapere. Pregoti con l’altre cose ancora questa ne vogli mostrare.

Filone. Cosí come ne li belli artifiziati (secondo giá hai inteso) la bellezza non è altro che l’arte de l’artefice participata diffusamente in essi corpi artifiziati e in loro parti, onde la vera e prima bellezza artifiziale è essa scientifica arte, preesistente ne la mente de l’artefice, de la quale le bellezze de l’artifiziati corpi dependono come di loro prima idea a tutti comunicata: cosí la bellezza di tutti li corpi naturali non è altra che il splendore di loro idee, onde esse idee sono le vere bellezze per le quali tutti li corpi son belli.

Sofia. Tu mi dichiari la cosa per quello che non è meno occulto che lei: mi dici che le vere bellezze sono le idee, e a me non è men bisogno dichiararmi che cosa è idea di quello che sia bellezza; massimamente l’essere de le idee (come tu sai) è molto piú ascoso da noi che l’essere di essa bellezza. Vuoi adunque dichiarare il piú manifesto con l’ascoso: tanto piú che, oltra che è piú occulto l’essere de la idea che quello de la bellezza, è molto piú dubbioso e incerto: però che tutti concedono essere una vera bellezza da la quale tutte l’altre dependono, e molti de li filosofi sapientissimi niegono l’essere de le idee platoniche (come è Aristotile e tutti li suoi seguaci peripatetici). Come vuoi adunque dichiararmi il certo per il dubbioso e il piú manifesto per l’occulto?

Filone. Le idee non sono altre che le notizie de l’universo creato con tutte le sue parti, preesistenti ne l’intelletto del sommo opifice e creatore del mondo, l’essere de le quali nissuno de li suggetti de la ragione il può negare.

Sofia. Dimmi pur la ragione perché non si può negare.

Filone. Però che se ’l mondo non è prodotto a caso, come si mostra per l’ordine del tutto e de le parti, bisogna che sia