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le passioni amorose 55

nutrito di speranza, stimulato da disperazione, ansiato da pensamenti, angosciato da crudeltá, afflitto da suspizioni, saettato da gelosia, tribulato senza requie, fadigato senza riposo, sempre accompagnato da dolori, pieno di sospiri; respetti e dispetti mai gli mancano. Che ti posso dire altro? se non che l’amore fa che continuamente la vita muoia e viva la morte de l’amante. E quel ch’io truovo di maggiore maraviglia è che, essendo cosí intollerabile ed estremo in crudeltá e tribulazioni, la mente per partirsi da quelle non spera, non desidera e non il procura, anzi, chi il conseglia e soccorre, il reputa mortale inimico. Ti pare, o Sofia, che in tal laberinto si possi guardare a la legge de la ragione e regola de la prudenzia?

Sofia. Non tante cose, o Filone! ch’io veggo bene che negli amanti piú abbonda la lingua che le passioni.

Filone. È segno che tu non le senti, perché tu non le credi; ché non si può credere la grandezza del dolore de l’amante, se non chi lo participa. Se mia infirmitá fusse cosí stata contagiosa, tu non solamente crederesti quel ch’io ti dico e patisco, ma molto piú. Perché quello ch’io sento, non il so dire, né tacerlo; né la minima parte di quel che patisco è quel ch’io dico. E come puoi tu pensare che ne l’afflizione, nella quale l’amante si truova tutto conturbato, la ragione confusa, la memoria occupata, la fantasia alienata, il sentimento offeso da immenso dolore; resti la lingua libera per poter fingere fabulose passioni? Quel che parlo è quello che le parole possono significare e la lingua esprimere. Il resto l’intenda chi l’avversa fortuna gliel’ha fatto sentire, e chi l’amarissima dolcezza d’amore ha gustato, e il suo saporito veleno in principio non ha saputo né voluto né possuto rifiutare; perché io, per mia fé, non ho né truovo modo di posserlo esplicare. Ardeno li miei spiriti, il mio cuore si consuma, e la mia persona è tutta un incendio. Chi in tal stato si truova, se potesse, non credi tu che si liberasse? ma non può, perché non ha la libertá di liberarsi né cercarsi di liberare. Come adunque si può governare per ragione chi non è in sua libertá? Ché tutte le suiezioni corporali lassano solamente la volontá libera; e la suiezione