Pagina:Abrabanel, Juda ben Isaac – Dialoghi d'amore, 1929 – BEIC 1855777.djvu/342

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336 iii - de l’origine d’amore

prodotto da mente o intelletto sapiente, il quale il produce in quello perfettissimo ordine e corrispondente proporzione, che tu e ogni sapiente discerni in quello; il quale non solamente è mirabilissimo nel tutto, ma ne le piú minime de le parti sue ad ogni sapiente che ’l considera è in grande ammirazione, e ne l’ordine e corrispondenzia di ognuna de le minime parti di quello vede la somma perfezione de la mente de l’opifice del mondo e l’infinita sapienzia del creatore di quello.

Sofia. Questo non negherei giá, né credo si possa negare, però che in me stessa e in ciascuno de li miei membri veggo il gran sapere del creatore de le cose, il quale trapassa la mia apprensione e d’ogni uomo sapiente.

Filone. Conosci bene, massimamente se vedessi la notomia del corpo umano e d’ognuna de le sue parti, con quanta sottilitá d’arte e sapienzia è composto e formato, che in ciascuno di quelli ti si presentaria l’immensa sapienzia, providenzia e cura di Dio nostro creatore; come dice Iob: «Di mia carne veggo Dio».

Sofia. Vegnamo oltra, a le idee.

Filone. Se la sapienzia e arte del sommo opifice ha fatto tutto l’universo con tutte le sue parti e parti de le parti in modo perfettissimo, concordanza e ordine, bisogna che tutte le notizie de le cose sí saviamente fatte preesistino in ogni perfezione ne la mente di esso opifice del mondo: cosí come le notizie de l’arti de le cose artifiziate bisogna che preesistino ne la mente del loro artefice architettore; altrimenti non sariano artifiziate, ma solamente a caso fatte. Queste notizie de l’universo e de le sue parti, che preesisteno ne l’intelletto divino, son quelle che chiamiamo idee, cioè prenotizie divine de le cose prodotte. Hai adunque inteso quel che sono idee, e come veramente sono.

Sofia. Le intendo evidentemente: ma dimmi come possono Aristotile e gli altri peripatetici negarle.

Filone. Largo discorso saria bisogno a dirti in che consiste la discrepanzia d’Aristotile a Platone suo maestro in questo de le idee, e la ragione di ciascuna de le parti, e quali sieno