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370 iii - de l’origine d’amore

amante, come in fine del suo amore, ancora si diletta come si dilettò esso amato ne l’acquisto e unione di quella, la quale amava e desiava mancandogli. E conosco che di questa sorte è l’amore del sommo creatore a l’universo creato, e in lui questa distinzione è piú vera e propria che in nissun altro amore di superiore a inferiore, se bene gli altri superiori in questo li somigliano: tanto piú che l’amore divino (come dici) a l’universo è quello mediante il quale esso universo acquista il sommo grado di bellezza a lui possibile, come si vede ne l’amore del maestro al discipulo, che è mezzo di fare crescere il discipulo in perfezione e bellezza intellettuale; quel che non è ne l’amore di molti degli altri superiori a l’inferiori. Onde questo amore divino non solamente non denota mancamento in esso superiore amante, anzi denota somma perfezione participativa del maggior grado possibile ne l’universo creato, se non fusse una maniera di mancamento immaginario relativo, che ombreggia de l’effetto in la causa, secondo m’hai altre volte detto. Ti pare, o Filone, che abbi inteso questa tua sottil distinzione de l’amore del superiore a l’inferiore con la comune dilettazione ne l’uno e ne l’altro?

Filone. Mi pare che sí, ché assai bene l’hai referita; ma che adunque?

Sofia. Voglio inferire che questo non satisfá a la mia domanda: ch’io non ti domando del fine perché nacque l’amore divino, il quale quando il mondo fu prodotto nacque con lui, ma ti domando perché nacque l’amore de l’universo creato e quale è il fine di quello.

Filone. Ti satisfarò bene, quando vorrai intendere il resto, del quale questo bisognò che fusse esordio. Essendo adunque il primo amore divino, ovvero innamoramento del sommo Dio a la sua propria e somma bellezza e sapienzia, quello che è stato causa produttiva de l’universo a similitudine di quella con sua continua conservazione (però che l’amore, che prima l’ha prodotto per sua indissoluzione, sempre producendo il conserva), — il secondo amore divino, che è de l’universo prodotto, è quello che ’l prodotto porta in sua ultima perfezione. Ché cosí come il