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382 iii - de l’origine d’amore

quale è fine del loro amore e piú perfetta e astratta che il medesimo atto amoroso.

Sofia. Se l’amore e la dilettazione de l’intellettuali non son passioni, che sono adunque?

Filone. Sono atti intellettuali (secondo t’ho detto) remoti d’ogni naturale passione, se bene noi non aviamo altri nomi che darli, che in la sensualitá dicono passione; e giá t’ho detto che l’amor ne l’intelletto prodotto è la tendenzia de la prima intellettiva del bello intelligibile ne l’ultima unitiva, che è la perfetta, e la dilettazione in lui non è altro che la medesima intellezione unitiva di esso bello intelligibile.

Sofia. E ne l’intelletto divino che sono?

Filone. L’amor divino è tendenzia di sua bellissima sapienzia in sua bella immagine, cioè l’universo da lui prodotto, con redizione di quello ne l’unione de la sua somma bellezza; e la dilettazione sua è la perfetta unione di sua immagine in se stesso e del suo universo prodotto in esso producente; e perciò dice David: «Dilettasi il Signore ne li effetti suoi»: ché in quella unione de la creatura col creatore non solamente consiste la dilettazione e salvazione di essa creatura (come dice David: «Ci dilettaremo nel sommo principio di nostra salvazione»), ma ancora consiste in quella unione la divina dilettazione relativa per la felicitá del suo effetto. E non ti paia strano che Iddio si diletta, poi che egli è la somma dilettazione de l’universo, e per l’eterno amore de la sua medesima bellezza bisogna che in lui, da lui e a lui sia somma dilettazione: e per quello gli antichi ebrei, quando avevano diletto, dicevano: «Benedetto quello che la dilettazione abita in lui»; e la dilettazione in lui è una cosa medesima col dilettante e con quel che ’l diletta. E non è strano che diciamo lui dilettarsi con la perfezione de la sua creatura, quando vediamo che la sacra Scrittura per il peccato comune degli uomini, per il quale venne di poi il diluvio, dice: «Vidde il Signore quanto era grande la malizia de l’uomo ne la terra, e che l’inclinazione de le sue cogitazioni ogni di peggiorava; si pentí d’aver fatto l’uomo ne la terra, e attristossi nel suo cuore, e disse: — Disfarò l’uomo ch’io creai con tutte l’altre cose de la