Pagina:Acri - Volgarizzamenti da Platone.djvu/140

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aria non liquefanno volumi di terra; conciossiachè; essendo per natura le loro parti più picciole de’ vani che c’è per entro la composizione della terra, trapassano per queste molte vie spaziose senza violenza, e lasciano la terra non isciolta nè liquefatta. Ma le parti dell’acqua, perciocchè sono per natura più grandi, facendo passaggio violento, la sciolgono e liquefanno. E così l’acqua sola scioglie per forza la terra non compatta; se è compatta, nessuna cosà la scioglie tranne il fuoco, perchè, tranne al fuoco, a nessuna cosa si lascia l’entrata. L’acqua se è densa ta fortissimamente, la scioglie solo il fuòco; se no’, la sciolgono tutt’e due, il fuoco e l’aria, l’una spargendosi per dentro gl’intervalli, e l’altro slegando i triangoli (formativi). L’aria se è gagliardamente condensata, nessuna cosa la scioglie, se non la scioglie negli elementi (trasformandola); se è condensata noh gagliardamente, la scioglie solo il fuoco (dilatandola, senza trasformarla). Nei corpi, dunque, misti di terra ed acqua, infino a tanto che l’acqua occupi i vani della terra, ponghiamo che sia la terra fortemente compatta, se un’altra acqua la investe di fuori, le parti di questa non trovando l’entrata, rifluendo attorno all’intero volume, lo lasciano non liquefatto; ma le parti del fuoco entrando nei vani del’acqua, e operando all’acqua ciò che l’acqua fa ala terra e ciò ch’esso fuoco fa al’aria, sono sola cagione che il corpo misto si fonda e diventi fluido. Ora alcuni di questi corpi hanno più di terra che d’acqua, e son