Pagina:Acri - Volgarizzamenti da Platone.djvu/187

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con un vitto regolato, secondochè se n’ha l’agio, e non malignarli co’ medicamenti. Basti ciò intorno all’intero animale e alla, sua parte corporea, e intorno al modo come uomo abbi a governar questa, e a governarsi esso medesimo, per vivere quanto si può secondo ragione. Ma, la parte che ha da governare, convien via più, e prima, apparecchiarla secondo potere, in modo da essere quanto più è possibile assai bellissima e ottima al governamento. Il ragionar di proposito sovra questo sarebbe veramente materia per se sola d’un’opera proporzionata; se tuttavolta alcuno voglia parlarne di passata, seguitando le cose dette sopra, può, senza isconvenienza, condurre il discorso a fine con le considerazioni seguenti. Siccome spesse volte dicemmo che tre specie di anime albergate furono separatamente dentro di noi, e che ciascuna d’esse ha movimenti suoi propri; così ora si dee anche dire, con la maggior brevità, che quale d’esse viva in pigrizia e non eserciti i movimenti suoi, necessario è che divenga fiacchissima, all’incontro, quella che li eserciti, gagliardissima: e perciò si badi che tutt’e tre facciano lor movimenti in iscambievole commisuranza. Quanto alla nobilissima spezie di anima ch’è dentro noi, si dee pensare cosi, che Iddio la dette come demone a ciascuno di noi; e questa è che diciamo che abita in cima del nostro corpo, e che, per la sua parentela col cielo solleva dalla terra noi, siccome quei che non siamo piante terrene ma celesti: e lo diciamo a bonissima ragione,